Ringrazio l’Associazione Nazionale Magistrati dell’invito a nome di AIMMF che qui rappresento in qualità di vicepresidente.
In questo momento storico di preannunciate importantissime Riforme sulla giustizia, che assorbiranno l’attenzione privilegiata di tutta la magistratura, chiediamo all’ANM di non perdere l’attenzione, che già aveva dimostrato con recenti documenti, sulla riforma, definita “epocale”, della prossima istituzione dei Tribunali per le Persone, i Minorenni e le Famiglie.
Un progetto ambizioso, nato per soddisfare sentiti bisogni di miglioramento delle tutele di tutti i soggetti coinvolti nelle crisi familiari. Ma gli attuali Tribunali per i Minorenni affrontano quella ampia zona “del pregiudizio” di bambini e ragazzi che va ben al di là dell’essere coinvolti nel conflitto dei propri genitori, con l’adozione di provvedimenti delicatissimi e incisivi sulla loro vita e su quella dei loro genitori, che verranno trasferiti, con la riforma, al “giudice di prossimità”, monocratico.
L’aumento del disagio giovanile (in tutte le sue forme, psichiatrico, violenze di ogni genere, abbandoni scolastici…) è noto a tutti e riempie le pagine dei giornali di ogni giorno e, per essere affrontato, richiede interventi tempestivi e specializzati.
Siamo proprio sicuri che l’entrata in vigore del TPMF, e nella data fissata del 17/10/2024, riuscirà a dare adeguata risposta a ciò?
Abbiamo maturato la convinzione che, ancora una volta, la politica fa progetti sulla magistratura senza un preventivo studio di fattibilità e senza metterle a disposizione adeguate risorse.
Della insostenibilità del TPMF a risorse invariate (di magistratura, ma anche di personale amministrativo, di locali e adeguati programmi informatici) noi giudici minorili ce ne siamo accorti prima degli altri colleghi, in seguito all’applicazione del nuovo rito Cartabia.
Abbiamo, infatti, già registrato: aumenti nelle pendenze complessive, la creazione di un doppio, differente (e per ciò solo ingiusto) binario di trattazione tra vecchi e nuovi procedimenti e, all’interno dei nuovi, tra procedimenti aperti con le richieste di provvedimenti di urgenza (che proseguono più veloci) e quelli “ordinari” (che trovano spazi a fatica nei ruoli del Giudice).
Le moltiplicate scansioni processuali imposte, alcune di esclusiva pertinenza del solo giudice togato, mal si attagliano di fronte ad esigenze di duttilità generate dalle vicende di vita dei bambini e dei ragazzi che vanno ora più veloci ora più lente dei ritmi processuali e che dovrebbero imporre un adeguamento di questi a loro e non viceversa.
A risorse invariate non si può fungere contemporaneamente da Pronto Soccorso per le urgenze, programmare gli interventi ordinari e smaltire l’arretrato ultratriennale che grava su tutti gli attuali TM!
La rinuncia alla collegialità, in particolare, integrata dalla multidisciplinarietà, va in contrasto con i principi dettati dalla nostra Corte Costituzionale (ult. sent. 2/2022) “che vede nel Tribunale per i Minorenni uno degli istituti dei quali la Repubblica deve favorire lo sviluppo ed il funzionamento, così adempiendo al precetto costituzionale che la impegna nella protezione della gioventù…dove la specializzazione è assicurata dalla struttura complessiva di tale organo giudiziario, qualificato dall’apporto degli esperti laici”.
Va in contrasto con la Risoluzione Europea del 5/4/2022 con la quale il Parlamento europeo raccomandava agli Stati membri di adottare un approccio multidisciplinare, in tutti i procedimenti nei quali è coinvolto un minore, per sostenerlo in tutte le fasi del procedimento.
Poniamo inoltre l’accento, e concludo, che verrà mancato anche il principale obiettivo della riforma, quello della specializzazione nelle sezioni circondariali: la mancata previsione dell’obbligatorietà del passaggio anche dei giudici ordinari già incardinati nelle odierne sezioni/funzioni specializzate comporterà dei “vuoti” di organico che saranno colmati con i MOT di prima nomina… con buona pace del “giudice esperto e specializzato”.
Noi, giudici togati e onorari di AIMMF, continueremo con passione e decisione a richiamare l’attenzione di tutti coloro che hanno responsabilità ad ogni livello perché non si perda di vista l’obiettivo di ogni riforma in questo settore: accompagnare le giovani vite in difficoltà con i provvedimenti giusti nei tempi giusti.