Un libro che racconta e raccoglie storie di vita quotidiana.

Don Luigi Merola scrivendo questo libro riflette ad alta voce sul tema della speranza, una speranza fatta di concretezza nella vita di tante persone incontrate durante il suo percorso di vita.  Storie vere di chi non si è mai arreso di fronte alle proprie difficoltà, piccole o grandi che siano.

Si racconta della dolcissima e bellissima Annalisa Durante, uccisa in un agguato camorristico il 27 marzo 2004. Una ragazza con il sole dipinto sul viso che si accasciò a terra colpita alla testa da un colpo esploso da Salvatore Giuliano. Prima il camorrista ragazzino la usò come scudo per sfuggire all’agguato dei killer e poi la colpì. Don Luigi a Forcella dove era parroco celebra il funerale di Annalisa e durante l’omelia alza la voce contro il clan e la “malavita”. Minacciato di morte dopo l’omelia inizia la sua vita blindata e gli viene affidata la scorta. Nel 2007 a pochi chilometri da Forcella nel quartiere Arenaccia nasce la Fondazione A’ Voce d’’e Creature, un’oasi nel deserto così definita nel capitolo di questo libro “Oltre ogni speranza”.

 Il nome della fondazione che gestisce un bene confiscato alla criminalità organizzata prende vigore dal canto di Pino Daniele. Un esempio valido di cosa si può e si deve fare per tanti bambini, si legge, nelle pagine scritte dal sacerdote napoletano: parole dette ad alta voce dall’allora Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, in occasione dei festeggiamenti per i dieci anni della fondazione. Don Luigi scrive in maniera profonda, tracciando la strada attraverso l’impegno, l’esempio, attraverso persone vicine alla fondazione come Fabrizio Frizzi e Paolo Villaggio. Vengono raccontate storie stupende di recupero di luoghi dove prima c’era il male e oggi trionfa il bene; come la storia del campetto di calcetto realizzato dove c’era lo zoo del boss con animali esotici e con un leone e dove invece oggi tanti bambini giocano felici. Ancora la nascita del forno della legalità dove gli scugnizzi imparano l’arte della pizza e a diventare maestri pizzaioli grazie al grande cuore del Maestro Vincenzo Staiano. Questa è la storia della Napoli della solidarietà che impara un mestiere per non delinquere, offrendo un’opportunità di formazione per trovare un lavoro onesto.

Si racconta di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, di don Pino Puglisi e don Peppino Diana, uomini che hanno lottato e pagato con la vita la lotta alle mafie.

 Il senso di questo libro è quindi di raccontare ciò che è stato fatto non per autoreferenzialità, non per autocompiacersi ma solo con lo scopo di fare meglio, per continuare a lavorare per i bambini della fondazione e gettare semi di legalità. Far capire loro che non sono abbandonati e, a tanti altri, che qualcuno si interessa di loro, li protegge, alza la voce. Farli sentire amati, perciò custoditi, come ha detto bene in prefazione Santo Marcianò.

Il libro che ha lo scopo di risvegliare in molti, soprattutto nei giovani, la capacità di reagire ed il coraggio di scrivere la storia, il rischio di sognare si conclude con la postfazione di Rita Dalla Chiesa che affida alle ultime pagine del libro un messaggio molto toccante: le persone come don Luigi vanno avanti perché scortati dall’amore per la giustizia e la legalità, sostenuti da persone che gli vogliono bene.

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